EVAN WILLIAMS E L'IMPLICAZIONE DELL'EMITTENTE



Evan Williams, fondatore di Blogger e Twitter, nella sua intervista al New York Times ha dichiarato:"Io pensavo che una volta che ognuno avesse potuto parlare liberamente e scambiare informazioni e idee, il mondo sarebbe diventato automaticamente un posto migliore. Mi sbagliavo".

In questa dichiarazione appare subito un implicito: oggi ognuno può parlare liberamente e scambiare informazioni e idee.

Il Web 2.0 ci ha reso tutti Emittenti


Da ciò nasce una presupposizione antitetica. Prima di Twitter e Blogger, e degli applicativi del Web 2.0 ciò non era possibile. Il Web 2.0 ha dato a tutti la possibilità di esprimere i propri pensieri e di condividerli con gli altri.

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A questo punto fra i concetti "il mondo sarebbe diventato automaticamente un posto migliore" e "Mi sbagliavo" si genera l'inferenza che il mondo non è diventato un posto migliore, grazie al Web 2.0 anzi, addirittura si allude al fatto che sia diventato peggiore.

Quindi, la conclusione che si deduce è che il Web 2.0 ha reso il mondo peggiore.
'Evoluzione" dell' homo digitalis


Di inferenza in implicito e di deduzione in presupposizione sorge però un dubbio a tale dichiarazione: e se a essere "rotto" e a non funzionare non fosse il canale di comunicazione ma l'Emittente?


Qui trovate l'articolo.



EVAN WILLIAMS E L'IMPLICAZIONE DELL'EMITTENTE EVAN WILLIAMS E L'IMPLICAZIONE DELL'EMITTENTE Reviewed by Polisemantica on martedì, maggio 23, 2017 Rating: 5

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